Stili di vita e New Normal
La pandemia ci ha costretti a riconsiderare il modo in cui viviamo il presente e costruiamo il futuro.
Dalla concezione dei parchi pubblici al distanziamento sociale, nuove idee e soluzioni vengono rapidamente portate alla ribalta.
Le persone, in questi mesi, sono state obbligate a passare molto più tempo nelle loro abitazioni. L’attenzione degli architetti quindi si è focalizzata sul modo in cui le case possono soddisfare le esigenze di questa nuova era, totalmente imprevista.
Necessità temporanea o nuova quotidianità?
Le case e in particolare gli spazi che siamo soliti abitare stanno assumendo in questo periodo un ruolo sempre più cruciale nella nostra vita quotidiana.
Molti credono che questa condizione persisterà anche dopo che la pandemia sarà cessata. Per questo essi sono diventati oggetto di studio per molti architetti.
I cambiamenti vissuti nel corso degli ultimi mesi hanno fatto emergere nuovi bisogni e nuove esigenze che ci obbligano a ripensare al modo di progettare e di vivere le nostre case.
1. SPAZI FLESSIBILI E MULTIFUNZIONALI
La necessità di creare spazi polifunzionali.
La connessione – sia fisica che mentale – con le nostre case non é mai stati così forte. Le nostre case hanno iniziato a ospitare servizi e funzioni, prima svolti all’esterno delle abitazioni.
Ospitare una vasta gamma di attività, come la lettura, il riposo, l’attività fisica e l’intrattenimento, richiede un alto grado di flessibilità e adattabilità degli spazi.
La soluzione è progettare spazi polifunzionali e flessibili allo stesso tempo.
2. SPAZI ESTERNI
Il bisogno di uno spazio esterno privato.
Dall’inizio della pandemia, il nostro apprezzamento per la vita all’aria aperta e la natura sembra essere notevolmente aumentato. L’atto di andare semplicemente a fare una passeggiata o di sedersi in un parco è stata una fonte monumentale di recupero. Tuttavia, nel mezzo di uno scenario di blocco, queste attività non garantiscono sicurezza e non sono universalmente accessibili.
Di conseguenza, la richiesta di spazi esterni privati sembra destinata ad aumentare. Spetterà a noi architetti scoprire come integrare l’esterno anche nelle case più compatte, sperimentando giardini pensili, micro cortili, portici e balconi.
3. SMART WORKING
La necessità di uno spazio adeguato per il lavoro.
Con gran parte della popolazione obbligata a lavorare da casa, molti tavoli delle sale da pranzo, o comò delle stanze da letto, sono stati convertiti in uffici domestici di turno.
Alcune persone, entusiaste del lavoro da casa, si augurano che lo smart working diventi la normalità nel futuro. Ma, nonostante il risparmio sui costi del trasporto, questi nuovi “uffici” spesso non forniscono tutte le comodità e i servizi necessari per uno spazio di lavoro produttivo.
Per un approfondimento sulle soluzioni per lo smart working, puoi leggere Smart Working: come creare la postazione di lavoro ideale.
4. RIPENSARE ALL’INGRESSO
L’importanza di una zona dedicata all’ingresso.
Nella cultura giapponese la stanza d’ingresso svolge la funzione di filtro rispetto all’esterno. Prima di entrare in casa è necessario togliere scarpe e altri indumenti venuti a contatto con l’esterno. La pandemia ci ha costretto, in alcuni casi, a fare lo stesso e questo comportamento potrebbe diventare un’abitudine in futuro.
Per mantenere le nostre case più sicure e pulite, gli ingressi andrebbero progettati come spazi di transizione, chiaramente definiti, nei quali sia possibile rimuovere le scarpe, appendere le giacche, depositare eventuali pacchi e disinfettare le mani. Tutto questo prima di entrare nel “vero interno” dell’abitazione.
5. LA CUCINA
Come vivere lo spazio conviviale per eccellenza: la cucina.
Dal momento che sono diminuite le uscite e le persone tendono sempre più spesso a fare spese consistenti, è divenuto prioritario organizzare attentamente la cucina e pensare a uno spazio da dedicare alla dispensa.
Inoltre, adesso più che mai è importante pensare sia al risparmio che all’ambiente. Grazie alla domotica, nelle cucine di nuova generazione, possiamo gestire l’illuminazione, i rubinetti e gli elettrodomestici in modo da risparmiare e, allo stesso tempo, ridurre l’impatto ambientale.
6. QUALITÀ DELL’ ARIA
Garantire nei nostri ambienti un’adeguata qualità dell’aria.
Dovremmo iniziare a prestare maggiore attenzione alla qualità dell’aria all’interno delle nostre case, limitando la quantità di aria esterna non filtrata che entra.
I moderni sistemi di purificazione più diffusi assorbono l’aria esterna, la ricondizionano e poi la immettono nell’ambiente come aria fresca. Possono funzionare anche in combinazione con i normali sistemi di condizionamento e riscaldamento, per rendere le case più sane e salubri.
Nel futuro è probabile che vi sarà un ricorso sempre maggiore ai sistemi di purificazione dell’aria.
CONCLUSIONI
Il 2020 è stato un anno pieno di stravolgimenti e difficoltà. Il mondo è cambiato e l’emergenza sanitaria ha modificato anche il modo in cui viviamo le nostre case.
Non sono necessarie grandi trasformazioni, definitive. Meglio piccoli accorgimenti, modifiche temporanee e soprattutto focalizzarsi su flessibilità e adattabilità a nuovi possibili scenari.
Tu che ne pensi?
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